Bill Watral è presente alla VIEW Conference 2014 di Torino per mostrarci in anteprima il prossimo cortometraggio PIXAR: LAVA, in programmazione sul grande schermo in Italia a Settembre 2015 prima del film Inside Out.
Bill Watral lavora da anni alla Pixar e ha contribuito alla realizzazione di diversi capolavori, quali: WALL·E (2008), Up (2009), Toy Story 3 – La Grande Fuga (2010) e Ribelle- The Brave (2012).
Alla VIEW Conference ci parla invece in qualità di supervisore della direzione tecnica del cortometraggio LAVA, che precederà il film Pixar Inside Out previsto per l’estate 2015.
Dopo averci fatto assistere all’anteprima di LAVA, Bill ci conduce in un viaggio alla scoperta dei retroscena e del Making Of che hanno portato alla creazione di Uku, il vulcano solitario.
L’idea nasce dal regista James Murphy che durante un viaggio alla Hawaii è rimasto molto colpito dalla bellezza ed il fascino del posto. Bisogna però sapere che le Hawaii sono principalmente delle isole di origine vulcanica, dalla lussureggiante vegetazione e dai colori cangianti, e questo ha spinto il regista a domandarsi come debba essere la vita di un vulcano.
Bill infatti ci spiega che proprio come altre creature della nostra Terra, anche i vulcani hanno un ciclo vitale ben preciso ed incontrano diverse e specifiche fasi di crescita nel corso dei decenni.
Così, per realizzare la storia di Uku, il team ha dovuto studiare lo sviluppo vulcanico nel tempo e le sue caratteristiche; e poiché il ciclo vitale di un vulcano si completa nell’arco di lunghi secoli, questo li ha spinti a chiedersi quali fossero le emozioni che potesse provare Uku vedendo il mondo cambiare ed andare avanti attorno a lui.
Inizialmente erano stati proposti diversi concept per il protagonista: prima un Uku solitario, più scontroso e triste, sostituito poi da un Uku più socievole, impegnato a far trovare l’anima gemella alle altre creature viventi, per arrivare ad un Uku sognatore che si immagina di poter volare nel cielo o di nuotare con le balene, liberandosi dal suo substrato vulcanico.
Il risultato finale, molto convincente, sarà invece quello di un gigante roccioso dal cuore tenero, che sogna anche lui di trovare Somebody to LAVA, qualcuno da amare.
Ed è proprio Somebody to LAVA la colonna sonora del cortometraggio: si tratta di una melodia che è ispirata ai tipici canti hawaiiani, caratterizzati dal raccontare storie, posti nuovi o amori lontani. La canzone viene interpretata dagli artisti del luogo Kuana Torres Kahele e Napua Greig, le voci di Uku e Lele.
Oltre che fare da colonna sonora, la melodia hawaiiana fa da supporto alle emozioni provate da Uku nel corso degli anni, intensificate anche attraverso gli elementi meteorologici, come ad esempio la pioggia, il sole o il tramonto.
Prima di concludere la presentazione, Bill ci spiega anche come la sfida più impegnativa sia stata la realizzazione di un time-lapse attorno a Uku che potesse simboleggiare l’inesorabile scorrere del tempo (che potete vedere nella clip video a fine di questo articolo).
Nonostante le innumerevoli difficoltà tecniche che LAVA ha richiesto, il risultato finale è senza dubbio meraviglioso e piacevole non solo per gli occhi, ma anche per le orecchie: vi assicuriamo che sarà molto difficile togliervi Somebody to LAVA dalla testa!
L’intervista a Bill Watral che segue è stata effettuata prima della presentazione effettiva del cortometraggio. E’ la prima volta che incontriamo l’artista della Pixar e ci da subito l’impressione di essere un uomo timido e molto umile!
Signor Watral, vorremmo sapere, poiché lei ha lavorato a diversi cortometraggi (Day & Night, Dug’ Special Mission e l’attuale LAVA), quale pensa che sia l’essenza di un cortometraggio. Su cosa bisogna puntare per fare sì che il pubblico recepisca il messaggio in un breve lasso di tempo, che il cortometraggio per definizione impone?
Dunque, secondo me sono due le cose principali da fare. In primo luogo, i cortometraggi per la Pixar rappresentano un modo per sperimentare nuove tecnologie e nuovi stili , qualcosa di nuovo. In secondo luogo è anche un modo per avere nuovi registi e quindi portare nuove idee sullo schermo. Quindi sì, da un lato mettere in pratica nuove tecniche e contemporaneamente dare la possibilità alle persone del nostro team di esprimere la loro immaginazione mettendoli in un ruolo diverso.
Questo è un mix vincente, sempre nuovo, che piace alle persone.
Può raccontarci quali sono stati i processi principali che hanno portato alla creazione di LAVA?
Ne parlerò proprio oggi durante la presentazione! Posso però dirvi che il regista James Murphy è andato alla Hawaii 25 anni fa in viaggio di nozze. E si è innamorato del posto: dei vulcani, la vegetazione rigogliosa, le isole. Ci saranno delle fotografie nella presentazione dove potrete vedere un posto particolare delle Hawaii in cui ci sono parecchi vulcani e soprattutto un vulcano sottomarino chiamato Loihi. James ne è rimasto molto colpito e così si è interessato a studiare il ciclo di vita di un vulcano, come se fosse quello di una persona con delle emozioni. Da qui nasce la storia di Uku!
Se possiamo dirlo, ci piace davvero molto il fatto che abbiate chiamato un vulcano Uku e l’altro vulcano Lele. E’ davvero un bel modo per onorare lo strumento tipico delle Hawaii, l’ukulele! Anche la canzone, Sombody to LAVA (Somebody to Love, ndr) è davvero un tocco creativo.
Grazie! E’ stata un’idea di James e devo ammettere che è stato davvero un colpo di genio. Glielo riferirò!
Sappiamo anche che lei ha lavorato a WALL·E. Tenendo conto che si tratta principalmente di un film per bambini, é stato difficile realizzare un film del genere in cui praticamente non vi è dialogo e dove i protagonisti principali sono dei robot, che per antonomasia non hanno emozioni umane?
WALL·E è stato il primo film a cui ho lavorato per la Pixar. Quindi ho partecipato a tutto il processo di creazione, il che è stato un’esperienza pazzesca. Fin da quando ero piccolo ho sempre desiderato lavorare alla Pixar e poi ho avuto l’occasione di farne parte e di lavorare per realizzare qualcosa che ho sempre apprezzato e che mi appassiona.
WALL·E è stato sicuramente un film innovativo, qualcosa che non era mai stato fatto prima d’ora con un film di animazione. Ero presente quando l’idea originale di questo piccolo robot solitario è stata proposta ed è stato davvero difficile battersi per mantenere questo concept anche nel film. Non tutti erano d’accordo sull’assenza dei dialoghi, sembrava davvero un rischio che non tutti erano disposti a correre.
Invece siamo riusciti a raccontare una storia attraverso i gesti e le emozioni, senza avere bisogno di parole. Il risultato è stato incredibile ed è piaciuto a tutti proprio per questo. E’ essenziale.
Visto che lavorare alla Pixar è sempre stato un suo sogno, come ha reagito quando ha capito che era stato assunto?
Non ci potevo credere. Davvero! Penso di non avere realizzato la cosa finché non ci ho messo piede il primo giorno di lavoro. Avevo passato così tanto tempo a chiedermi come sarebbe dovuto essere fare parte della Pixar, che quando mi è capitato pensavo fosse un sogno.
Ci può dire quali sono i suoi progetti futuri?
Attualmente sto lavorando ad un altro cortometraggio, sempre per la Pixar, che inizialmente avrebbe dovuto essere il corto di accompagnamento per Inside Out. Per ragioni tecniche l’idea è poi stata sostituita con LAVA, per cui potrete probabilmente vedere quello a cui sto lavorando o con Finding Dory o con The Good Dinosaur.
Ultima domanda che vorremo farle: qual è il suo film di animazione preferito della Pixar e il personaggio che più le sta a cuore?
Oh… E’ tosta dover sceglierne soltanto uno. WALL·E è sicuramente il mio film preferito perché è stato proprio il primo film al quale ho lavorato alla Pixar. Ma penso che anche Ratatouille sia uno dei miei preferiti. Rémy è un personaggio meraviglioso, incoraggia le persone e da speranza.
Volete avere un assaggio di LAVA? Guardate la clip qui sotto e preparatevi a cantare a squarciagola la splendida canzone che la accompagna!
WE LAVA YOU!