Il regista che ha dato vita al primo capitolo della saga del Dio del Tuono prenderà parte alle riprese del tanto atteso Thor: Ragnarok?
Lo scooper Umberto Gonzalez, fondatore di Heroic Hollywood (un sito che tratta di cinecomics), pochi giorni fa ha informato i fan dei fumetti realizzati Stan Lee del fatto che la Marvel vuole che Kenneth Branagh sia il regista di Thor: Ragnarok.
Senz’altro, questa è una notizia succulenta per tutti quelli che hanno preferito il primo capitolo di Thor al secondo!
Gonzalez, però, ci ha dato una notizia buona e una cattiva…
La buona notizia è che Tom Hiddleston tornerà sullo schermo nei panni di Loki per una nuova, grande performance. Chris Hemsworth, infatti, non parteciperà alle riprese di Captain America: Civil War proprio perché presto inizieranno le riprese di Thor: Ragnarok, oltre al fatto che sta lavorando anche per il reboot di Ghostbusters e per The Huntsman, il sequel di Biancaneve e il Cacciatore.
La cattiva notizia è che a Branagh ha già avuto un’offerta per il remake di Assassinio sull’Orient Express, quindi potrebbe essere già impegnato e non accettare di collaborare di nuovo con la Marvel.
Ma qual è il regista migliore per la saga del Dio del Tuono?
Per capire meglio il lavoro svolto sulla saga prima da Kenneth Branagh e poi da Alan Taylor (il regista di Thor: The Dark World), bisogna analizzare, perlomeno a grandi linee, lo sviluppo dei due lungometraggi.
C’è da dire, innanzitutto, che Branagh è un attore e un regista formatosi a teatro e la maggior parte della sua produzione consiste in riproduzioni cinematografiche delle opere di William Shakespeare. Infatti, l’unico che riesca a conformarsi al “timbro” artistico del regista sembra essere Tom Hiddleston (Loki), perché la sua carriera di attore ha proceduto alla stessa maniera. Thor, dal canto suo, si conforma all’impronta artistica del regista, quindi al narratore della sua storia, soltanto alla fine, quando capisce l’importanza del suo ruolo di eroe.
Essendo il capitolo introduttivo di un nuovo supereroe Marvel, la narrazione è un po’ lenta e l’introspezione, seppur presente e necessaria, deve, ovviamente, fare i conti con la comicità tipica di ogni cinecomic Marvel.
Branagh ha dichiarato, nel suo commento al film (presente nel DVD di Thor), che ha deciso di dedicarsi ad un film commerciale come questo per il suo cast straordinario.
Ricordiamo nel cast anche Stellan Skarsgård (Erik Selvig), Anthony Hopkins (Odino), Natalie Portman (Jane Foster), Kat Dennings (Darcy Lewis) e Clark Gregg (Phil Coulson).
Alan Taylor, invece, ha fatto un lavoro completamente diverso con il secondo capitolo di Thor. Molti fan de Il Trono di Spade avranno già sentito parlare di lui, poiché ha prodotto diversi episodi durante le prime due stagioni.
L’introspezione, ormai, non è quasi necessaria,
perché la psicologia dei personaggi ha avuto grande spazio nel primo capitolo, quindi in questo film l’azione e i colpi di scena prevalgono su tutto il resto. Quello di Taylor è, in effetti, un cinecomic dall’azione veloce, come nei fumetti. Quasi non si ha tempo di percepire il valore di una scena che si passa subito ad un altro combattimento. Ogni ruolo è adatto al “timbro” del regista, anzi, alcuni personaggi (come Fandral ed Erik Selvig) riusltano anche più carismatici.
Qual è il vostro capitolo di Thor preferito?
Vorreste di nuovo Kenneth Branagh alla regia? Perché?
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