Alla VIEW Conference abbiamo incontrato Richard Starzak e Paul Kewley, rispettivamente direttore creativo e co-regista e il produttore del film Shaun – Vita da Pecora, candidato a Miglior Film d’Animazione agli Oscar di quest’anno.
Prodotto dalla Aardman Animations, il film Shaun – Vita da Pecora nasce come una serie animata con episodi da 7 minuti l’uno, come spin-off dei famosissimi cortometraggi di Wallace e Gromit. Shaun fece la sua prima apparizione nel corto intitolato Una tosatura perfetta del 1995, ed ha subito avuto un grande successo, nonostante non fosse un protagonista, specialmente nel marchandising. Dopo quattro stagioni ed alcuni episodi speciali di successo sui canali dedicati ai bambini, nel 2011, la BBC annunciò che la Aardman Animations insieme alla StudioCanal e alla TriStar Pictures avevano cominciato a produrne un intero lungometraggio.
Ecco la nostra intervista:
Sappiamo che Shaun – Vita da Pecora è un film realizzato in stop-motion. Quali sono i passaggi che portano alla realizzazione di un film del genere?
Abbiamo adottato la tecnica dello stop motion per molti anni, circa 14, e il processo è suddiviso in una serie di steps che dividono i vari frame del film e l’insieme degli stessi raccontano una storia. Il primo passo consiste nell’impressionare un fotogramma alla volta e in ogni fotogramma si inizia a riprodurre il personaggio (con annessi suoni e voci che si vuole dare allo stesso). Un solo personaggio può avere ad esempio anche 20 shots fotografici differenti, perché in questo modo viene visto e rappresentato in 20 prospettive differenti che poi verranno proiettate sullo schermo.
Il film non comprende dialoghi, come fate a realizzare tutti i suoni e i rumori che ci sono all’interno? Anche perché molti si sovrappongono…
Noi proviamo a raccontare la storia attraverso la performance in scena dei personaggi e i suoni vengono utilizzati per rafforzare la comicità degli sketches, ma il “lavoro” più grande lo fa il movimento del personaggio sulla scena e i suoni sono soltanto di “contorno”. Molti credono che realizzare un cartone in stop motion sia una cosa semplice… ma invece non lo è!
La storia di Shaun è uno spin-off di “Wallace e Gromit”. Perché avete deciso proprio di puntare su Shaun per questo film?
Perché in uno dei cortometraggi di “Wallace and Gromit” intitolato “Una tosatura perfetta”, il protagonista era appunto Shaun che nel corso del tempo, pur non essendo il protagonista della serie, ha ottenuto un certo grado di popolarità.
L’humor britannico è molto presente nel film. Volevamo sapere se è anche una sorta di citazione al comico Mr. Bean perchè abbiamo notato diverse analogie.
Si diciamo che ha influito anche perché Mr. Bean è britannico, ma così come hanno influito molto i suoni e le commedie in stile british. La differenza ad esempio in “Wallace and Gromit” è che il personaggio di Shaun è molto più universale, ha avuto un’impronta anche tedesca non solo britannica
Quando avete iniziato questa carriera vi siete ispirati a qualche artista in particolare?
Richard Starzak: Ci sarebbero molti artisti da citare, ma sicuramente mi hanno ispirato molto i fumetti di Gary Larson.
Paul Kewley: Io invece, dato che ho un background incentrato sul live action, la mia prima ispirazione è riconducibile sicuramente ai produttori cinematografici: ad esempio tutti i film di Spielberg. E’ bello fare film sulle cose che voglio esprimere!
Gli uomini contano le pecore. Ma… secondo la vostra opinione personale, cosa contano le pecore prima di andare a dormire?
Gli allevatori di pecore che saltellano! Crediamo comunque che contare le pecore prima di andare a dormire sia “un’abitudine” universale e un detto popolare più o meno comune a tutti!
Intervista di: Camilla Berardo, Federica Fratocchi, Flavia Foresto
Ringraziamo Valentina Mocciaro per l’accurata traduzione