Il nuovo film d’animazione Oceania, arriverà nelle sale
italiane il 22 dicembre, anche in 3D.
I registi Ron Clements e John Musker e la produttrice Osnat Shurer hanno parlato del nuovo film Disney di Natale insieme al voice cast italiano.
Ron Clements è Josh Musker non è di certo la prima volta che dirigono un film Disney. Hanno esordito come sceneggiatori e registi nel lungometraggio del 1986, Basil l’Investigatopo. In seguito hanno scritto e diretto diversi classici Disney, fra cui la romantica avventura sottomarina del 1989 La Sirenetta, lo spassoso Aladdin del 1992, la commedia epica del 1997 Hercules e nel 2009 La Principessa e il Ranocchio.
La produttrice Osnat Shurer è stata produttore esecutivo di vari cortometraggi dei Pixar Animation Studios; ha curato i corti Pixar e tutti i contenuti speciali dei DVD. Durante il suo incarico presso la Pixar ha anche prodotto a livello esecutivo una serie di cortometraggi di successo, fra cui Stu – Anche Un Alieno Può Sbagliare (2006), candidato all’Oscar, One Man Band (2005) e L’Agnello Rimbalzello (2003).
L’intensa e versatile attrice Angela Finocchiaro, più volte premiata per le sue interpretazioni, è Nonna Tala, confidente di Vaiana con cui condivide il legame speciale che ha con l’oceano. L’eclettico artista Raphael Gualazzi è Tamatoa, un granchio egocentrico di oltre 15 metri che vive nel regno dei mostri e cerca di darsi un tono ricoprendosi di oggetti scintillanti. La giovane cantante Chiara Grispo interpreta invece le canzoni di Vaiana, che nel film sottolineano alcuni dei momenti più importanti ed emozionanti della sua vita. La cover in italiano “Prego” (nella versione originale “You Are Welcome”), presente nei titoli di coda del film, è interpretata dal popolare e amato rapper vincitore del Festival di Sanremo 2014 nella sezione “Nuove proposte” Rocco Hunt e della vibrante voce di Sergio Sylvestre, il cantante vincitore della scorsa edizione di Amici di Maria de Filippi e che con “Big Boy” ha conseguito il disco d’oro.
Qui sotto, ecco l’intervista:
I registi e la produttrice:
Perché avete scelto questa porzione del mondo e perché vi siete ispirati alla loro mitologia? Potete raccontarci del vostro intenso e approfondito lavoro di ricerca e i viaggi in loco per studiare le tradizioni locali?
John Musker: In passato avevo visto dipinti che erano stati realizzati da quelle parti e avevo letto alcuni libri che parlavano di quelle aree, di quelle isole, quindi mi è venuta l’idea di ambientare un film proprio lì. Ho quindi iniziato a studiare la mitologia polinesiana e mi sono imbattuto nella leggenda di questo Semidio Maui che girava con questo amo da pesca magico e che aveva tutti questi tatuaggi sulla pelle; quindi ho semplicemente proposto l’idea a Ron e abbiamo presentato una versione molto semplice di questa storia a John Lasseter.. Tutto questo è successo 5 anni fa. Secondo me la leggenda, i tatuaggi e il personaggio del semidio Maui si adattavano benissimo per adattarli ad un film d’animazione.
Ron Clements: Come vi ha già raccontato John, lui mi ha presentato questa idea di ambientare un film in questa parte del mondo e mi piaceva tantissimo il personaggio di Maui. John stesso mi diceva che bisognava scavare in profondità e cercare di saperne di più sulle tradizioni polinesiane, quindi 5 anni fa ci siamo recati sul posto esplorando le isole Fiji, Samoa e Tahiti e siamo stati lì 3 settimane per fare delle ricerche.
Osnat Shurer: Vorrei solo aggiungere che di viaggi in questa parte del mondo ne abbiamo fatti diversi, poiché si sono recati nelle isole sia i nostri due registi Ron e John, sia gli operatori e siamo riusciti a stabilire un rapporto di fiducia con le popolazioni locali. Nel corso dei 5 anni di realizzazione del film abbiamo quindi effettuato periodicamente alcuni viaggi in questa parte del mondo.
Ron Clements: Per aggiungere una cosa a quanto è stato appena detto e parlando di quelle che sono state le fonti di ispirazione, vorrei dire che abbiamo appreso molto sulla storia di questa popolazione locale , scoprendo che queste persone erano i più grandi navigatori che il mondo abbia mai avuto modo di vedere. Abbiamo poi imparato e scoperto quanto sia profondo il loro legame con l’oceano: per queste popolazioni l’oceano è un’entità, come se fosse vivo, quindi come se avesse dei sentimenti. Abbiamo appreso il loro forte legame con la natura e con i loro antenati, e tutto questo è stato per noi una grande fonte di ispirazione.
Sappiamo che in tutti i vostri capolavori la musica è un elemento molto importante. Potete quindi parlarci proprio della musica di questo film d’animazione?
John Musker: Quando ci siamo recati sulle varie isole sentivamo musica suonare da qualsiasi parte: erano canzoni di benvenuto, di saluto, oppure canzoni di addio. Quindi sin dall’inizio abbiamo deciso che volevamo inserire la musica in questo film, per ricordare quanto avevamo vissuto in queste isole. Poi Osnat ha fatto tutta una serie di ricerche per rintracciare e scoprire quelli che erano i musicisti polinesiani. Abbiamo anche incontrato un musicista locale che ha anche scritto parte della musica del film e che ha una sua band. Abbiamo poi anche voluto coinvolgere Mark Mancina il quale aveva già lavorato in parte sulle musiche africane de Il Re Leone riuscendo a creare un ponte tra la musica dei musicisti africani e la narrazione della storia stessa, volevamo anche noi questo tipo di collegamento tra le musiche polinesiane e la narrazione, e chi meglio di Mark poteva riuscirci?
Che cosa ha Vaiana di diverso rispetto alle altre eroine della Disney?
Osnat Shurer: Noi siamo molto orgogliosi delle tradizioni e dell’eredità Disney che possediamo e con questo film d’animazione abbiamo voluto portare avanti tutta la magia che i film Disney hanno creato fino a qui. Penso che il personaggio di Vaiana è un personaggio come non ce ne sono, perché lei è l’eroina del proprio percorso, del proprio viaggio e della propria storia. Lei ha una missione importante da compiere e non c’è quindi spazio per vicende romantiche; è una storia infatti che riguarda l’ascoltare la voce che abbiamo dentro di noi. Questo è un tema ricorrente del mondo Disney: spesso è il mondo esterno che cerca di definirci e dirci chi siamo, però dentro di noi abbiamo una voce che possiamo seguire solo se ci fermiamo un attimo ad ascoltarla, e sicuramente Vaiana in questo senso è un personaggio molto moderno, anche se la storia è ambientata molti anni fa.
I tatuaggi di Maui sembrano quasi l’anima del personaggio stesso, è davvero così?
Ron Clements: Sin dall’inizio della realizzazione del film abbiamo avuto l’idea di animare i tatuaggi sulla pelle di Maui. Con l’andare avanti della storia, i tatuaggi hanno cominciato ad assumere una vera e propria personalità, in particolare uno di questi, quello che noi abbiamo definito “il Mini-Maui”, ha cominciato ad avere una vita propria e ad essere autonomo e indipendente. Mini-Maui è stato un po’ l’alter-ego di Maui, come se fosse la sua coscienza, il suo grillo parlante; grazie a lui riuscivamo a comprendere cosa stesse realmente succedendo dentro il personaggio di Maui e quali emozioni stesse davvero provando.
Come siete riuscite a realizzare i capelli e l’acqua che sembrano così reali?
Ron Clements: Da sempre ci viene detto che due cose molto difficili da realizzare attraverso l’animazione sono proprio i capelli e l’acqua.. Che diavolo ci è venuto in mente? Probabilmente siamo un po’ pazzi.. Anche il personaggio Te Kà è stato sicuramente molto difficile da realizzare. Quando abbiamo deciso di realizzare il film con questi personaggi ci siamo resi conto che era una grandissima sfida; fortunatamente all’interno degli Studios abbiamo delle persone di grandissimo talento e quando siamo andati a presentare l’idea abbiamo chiesto loro: “Come pensate di risolvere questi problemi?”, la risposta è stata “Non lo sappiamo!”. Ovviamente ci ha fatto un po’ preoccupare, però poi ci hanno risposto che avrebbero cercato di elaborare un modo per affrontare e risolvere questi problemi e in effetti sono riusciti a creare queste animazioni così complicate attraverso un duro lavoro. Abbiamo quindi combinato l’animazione con gli effetti speciali con l’animazione dei singoli personaggi e siamo giunti a questo incredibile risultato.
John Musker :Quando 5 anni fa ci siamo recati in queste isole e abbiamo avuto modo di incontrare le popolazioni locali, abbiamo incontrato una persona in particolare che trattava l’oceano come se fosse un essere vivente: gli parlava con tono gentile e lo accarezzava, come se l’oceano stesso provasse emozioni e sentimenti. Quindi quando poi abbiamo cominciato a lavorare sul film abbiamo deciso di rappresentare l’oceano come se fosse un essere vivente. Già in Aladdin avevamo realizzato il tappeto volante che pur non essendo un essere con un volto riusciva comunque ad esprimere le sue emozioni. Come il tappeto anche l’oceano riuscirà a comunicare quello che sente, pur non avendo un volto.
I doppiatori:
Parlateci del personaggio a cui avete prestato la voce e della vostra collaborazione con la Disney
Raphael Gualazzi: Io ho dato la voce a Tamatoa, un granchione gigante molto egocentrico e vanitoso, molto lontano dal mio carattere. E’ stata una sfida molto bella anche per questo, poiché mi sono ritrovato a doppiare un personaggio completamente differente da quello che sono io.
Angela Finocchiaro: Nonna Tala, a cui ho prestato la voce, è un’ispiratrice di Vaiana, una nonna anticonformista che spinge questa ragazza a scoprire la sua identità, facendole intuire quale possa essere questo richiamo dell’oceano che già Vaiana sente molto. E’ una specie di “matta del villaggio” con un gran senso dell’umorismo e quindi è stato molto divertente poterla “frequentare”.
Chiara Grispo: Io ho dato la voce a Vaiana nel canto, e non è stato per me difficile calarmi nel personaggio perché mi rivedo molto in questa ragazza determinata ad inseguire il proprio sogno. E’ stata per me un’esperienza nuova ma bellissima.
Sergio Sylvestre: Mi sento un po’ un semidio! Perché assomiglio un po’ a Maui, no? A parte gli scherzi, io ho fatto la canone “Prego”, la corrispondente dell’originale “You’re welcome”. E’ stato un pezzo bellissimo ed è stato un gran piacere lavorare con Rocco.
Rocco Hunt: Io non ho prestato la voce a nessun personaggio, infatti io e Sergio abbiamo fatto la canzone presente nei titoli di coda e siamo orgogliosi di partecipare a questo grande progetto. Il film è bellissimo e degno dei capolavori Disney, e poter essere dentro il progetto è una grandissima soddisfazione. Il film è molto attuale, parla del rapporto degli umani con la terra, delle donne che hanno anche un ruolo principale, ed è un film molto utile anche per educare chi lo vede al cinema.
Chiara, quanto è stato difficile adattare le canzoni di Vaiana dall’inglese all’italiano?
E’ stato molto molto difficile soprattutto perché per me era una cosa nuova. Durante il doppiaggio ho dovuto stare attenta ai respiri e ai sorrisi di Vaiana, però devo dire che questa esperienza mi ha insegnato tantissimo. E’ stata dura ma credo che le canzoni siano venute davvero bene.
Chiara, mi puoi spiegare in cosa somigli a Vaiana?
Vaiana è una ragazza forte che fin da piccola sapeva bene qual era il suo sogno e anche io da piccola sapevo che la mia strada era questa. Nonostante le difficoltà che ho dovuto affrontare, come Vaiana, non mi sono mai fermata. Ogni parola e ogni gesto di Vaiana li ho provati anche io, e li provo anche adesso.
Per quale obiettivo voi prendereste “una zattera” e vi buttereste in un’avventura?
Raphael Gualazzi: Io personalmente lo farei per la musica e per l’amore.. Ma soprattutto per l’amore per la musica! Nel mio percorso ho suonato sopra una nave, in cima ad una montagna e addirittura sopra una fontana! Quindi l’amore per la musica mi porta ovunque, il viaggio e il percorso che si fa nel raggiungere il proprio obiettivo è sicuramente il messaggio più importante che questo film d’animazione trasmette.
Sergio Sylvestre: Se ci pensi io l’ho già fatto! Io vengo da Los Angeles e ho fatto un lungo viaggio per venire in Italia. Ho avuto tanta paura all’inizio, ma adesso sono davvero felice di averlo fatto. A volte bisogna buttarsi, perché non si sa mai cosa succederà alla fine.
Rocco Hunt: Sono d’accordo con Sergio, bisogna rischiare e cavalcare quell’onda per vedere cosa c’è dietro e a cosa mi può portare una strada. Lo si fa per una crescita personale ma anche per amore degli altri, come fa Vaiana.
Chiara, tu sei giovanissima e hai realizzato uno dei sogni di tutte le ragazze, cioè doppiare una principessa Disney. Qual è stata l’emozione di doppiare una principessa Disney? Qual è la tua canzone preferita Disney?
Chiara Grispo: Sì, è davvero un sogno che si realizza. Io sono cresciuta con la Disney, le canzoni che da piccola ascoltavo tramite i film Disney sono state la ragione per cui ho iniziato a cantare. Le mie canzoni preferite sono le canzoni di High School Musical, è proprio grazie a queste che ho cominciato a cantare e a capire che era questa la mia strada
Angela qual è il suo rapporto con la Disney?
Angela Finocchiaro: Io ho sempre amato tantissimo il mondo dell’animazione e sono sempre stata molto legata alla Disney, mi sono a volte anche innamorata degli uomini che venivano rappresentati. Quando ho avuto dei figli infatti non vedevo l’ora di trasmettere anche a loro questo mio legame verso l’animazione, sperando che si innamorassero anch’essi guardando i capolavori Disney.