Da Aurora ad Ariel passarono ben 30 anni. La Sirenetta è un film del 1989, 28° Classico Disney e primo film ad inaugurare il Rinascimento Disney.
Lo sviluppo de La Sirenetta avvenne subito dopo aver lanciato Biancaneve e i sette nani alla fine degli anni ’30, ma per varie circostanze il progetto fu accantonato. Con la morte di Walt nel 1966, lo studio subì una forte crisi creativa e direttiva che portò al declino delle pellicole offerte al pubblico con incassi mediamente bassi. Difatti vennero prodotti film di poco successo come: Le avventure di Winnie the Pooh, Red e Toby – Nemiciamici, Taron e la pentola magica, Basil l’investigatopo e Oliver & Company. Complice di questa crisi fu anche Don Bluth (ideatore di Anastasia di cui abbiamo già parlato QUI), un animatore che fondò la Don Bluth Productions, assieme ad alcuni animatori disneyani dissidenti. Così la società decise di mettere in cantiere il vecchio progetto di Walt, scegliendo di adoperare uno stile narrativo combinato con il musical in stile Brodway. Per questo motivo vennero ingaggiati Alan Merken e Howard Ashman (veterani di Brodway), che avevano il compito di comporre le musiche per la nuova Principessa. Nel pieno degli anni ’80 si iniziò la lavorazione di questo nuovo Classico, e sono tantissimi gli avvenimenti da ricordare in quegli anni: Ronald Reagan vinse le elezioni presidenziali negli Stati Uniti D’America con accanto sua moglie Nancy, ci fu l’attentato al Papa Giovanni Paolo II mentre salutava la folla in Piazza San Pietro, la strage di Bologna e di Ustica, l’esplosione di Cernobyl, la morte di Grace Kelly, i Mondiali di Calcio del 1982 vinti dalla nazionale italiana e la caduta del Muro di Berlino, che segnò la fine della cosiddetta “guerra fredda”. Dunque tempi non del tutto facili, anche se grazie alla ripresa economica, dal cinema spiccano numerosi film, che oggi definiamo grandi successi, come: Star Wars (Guerre Stellari), The Blues Brothers, Batman, E.T. L’extraterrestre, Ritorno al Futuro, Terminator, La Storia infinita, Ghostbuster – L’acchiappafantasmi, Dirty Dancing e molti altri. Famoso dal 1984 fu anche Splash – Una Sirena a Manhattan il primo live action della Touchstone Pictures (divisione Disney fondata dal CEO Ron W. Miller) con protagonista Madison (interpretata da Daryl Hannah) che fece slittare ancora “La Sirenetta” per le varie similitudini tra i due progetti. Infatti, nei suoi primissimi concept art, Ariel aveva i capelli biondi, come Astrid la protagonista della fiaba di Andersen, ma venne poi deciso di farli rossi per non somigliare troppo a Madison ma anche perché il rosso era più facile da animare “in fondo al mar”. La musica è la chiave di questo decennio, grazie ai Walkman i giovani si portavano sempre dietro le loro colonne sonore preferite. Artisti e band emergenti furono: Madonna, Michael Jackson, Cyndi Lauper, i Duran Duran, gli Iron Maiden, gli U2, i Metallica, i Depesche Mode e così via. VOLUME e COLORE furono le parole d’ordine nel look, nei capelli e nel make-up. Con Ariel si entrò in una nuova era: fu la prima Principessa Disney davvero ribelle, in lei è incarnata la piena voglia di libertà e non si limita a disobbedire agli ordini, litiga con suo padre e fugge addirittura dal suo mondo. E’ lei l’artefice del suo lieto fine, vuole a tutti i costi ciò che desidera e lottando otterrà la sua storia d’amore con Eric. Nel 1970 c’era stata la rivolta femminile che cominciò anche a riflettersi (finalmente), nelle donne Disney. Per la prima volta, vediamo una Principessa salvare la vita al suo Principe e non viceversa: una vera e propria rivoluzione. Per le forme e la personalità si basarono inizialmente su Alyssa Milano (all’epoca protagonista della serie tv Casalingo Superpiù) e Sherri Stoner che recitò live action le scene madri del film; per i capelli, invece, si concentrarono sulle riprese di Sally Ride nello spazio. Glen Keane (supervisore dell’animazione della protagonista assieme a Mark Henn) dichiarò scherzosamente che sua moglie Linda era esattamente come Ariel “senza le pinne”, e divenne fonte d’ispirazione per il modello finale della sirenetta (ad esempio, Ariel si morde tantissimo il labbro proprio come lei). Jodi Benson venne scelta per interpretarla sia nel parlato che nel cantato. Ci furono tante evoluzioni dal punto di vista tecnico. L’ambientazione subacquea necessitò dei maggiori effetti speciali animati e vennero elaborate più di un milione di bolle, oltre all’uso di altri processi come aerografia, retroilluminazione, sovrapposizione e un po’ di animazione al computer. La Sirenetta fu l’ultimo film Disney ad utilizzare il tradizionale metodo di animazione con le cels dipinte a mano, dopodiché si cominciò ad utilizzare il CAPS (Computer Animation Production System, un sistema digitale di colorazione e combinazione di disegni digitalizzati sviluppato per la Disney dalla Pixar). Un’iniziale prototipo di esso, venne però utilizzato nell’inquadratura con la nave di nozze di Ariel ed Eric che se ne va sotto l’arcobaleno. Mentre, la CGI (computer-generated imagery) venne utilizzata per creare alcune delle navi distrutte nella battaglia finale, una scala dietro a un’inquadratura di Ariel nel castello di Eric, e sulla carrozza in cui Eric e Ariel viaggiano quando lei rimbalza su un burrone. Questo film segnò il ripristino del formato di film musicale come standard per i film d’animazione Disney. Uscì ufficialmente il 15 novembre 1989 e nel 1990 ricevette l’Oscar come Miglior Canzone (In fondo al mar) e Miglior Colonna Sonora. Per lei, sono stati concepiti un sequel direct-to-video, La Sirenetta 2 – Ritorno agli Abissi nel 2000 e un prequel, La sirenetta – Quando tutto ebbe inizio nel 2008.
Ma passiamo al Merchandising, che la ritrae nelle sue diverse vesti, anche mai viste nei film:
E una piccola chicca: non vi sembra proprio Ariel? E’ una delle centaurette di Fantasia 1940!
Per questa Principessa è tutto! Vi diamo appuntamento alla prossima o se volete potete leggere le altre già scritte cliccando sull’immagine relativa!
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