Il manga de La Bella e la Bestia in live action torna in Italia per farci sognare con l’arte del Sol Levante!
Dal 7 novembre 2019 è di nuovo disponibile la versione manga flipbook de La Bella e la Bestia, edita da Panini Comics in una versione speciale bimestrale, adattata da Mallory Reaves e disegnata in bianco e nero dallo Studio Dice.
L’edizione precedente, del novembre 2017, era divisa in due parti: la storia di Belle e la storia della Bestia, che sono uscite in contemporanea, ma in due volumi separati. In questa seconda edizione, invece, le due storie sono illustrate nello stesso volume (di 352 pp.), separate da alcune pagine che mostrano le bozze dei disegnatori giapponesi durante la realizzazione del manga.
Prima di avventurarsi in ciascuna delle due versioni della storia, al lettore viene fornita una piccola spiegazione su come leggere il manga, ovvero rispettando lo stile di scrittura giapponese (da destra verso sinistra, al contrario dello stile occidentale). Non solo, quindi, il fumetto deve essere letto con la costola del libro rivolta a destra, ma bisogna anche guardare le singole vignette a partire da destra. Chi è già abituato alla lettura dei manga potrà procedere nella lettura con tranquillità, ma ai “profani” del genere letterario ci vorrà qualche minuto per abituarsi.
Come si ferma un momento?
La storia di Belle comincia con Maurice e la sua bambina in fasce che fuggono da Parigi per cercare una vita tranquilla a Villeneuve: un posto piccolo, monotono, pieno di gente ignorante, ma sicuro. Belle vorrebbe essere la protagonista di mille avventure, sentirsi utile, apprezzata, ma il posto in cui vive glielo impedisce. Viene presa di mira dagli abitanti del suo villaggio, e la sua unica via di fuga sono i pochi libri conservati in biblioteca. La sua vita cambierà nel momento in cui Philippe tornerà a casa senza suo padre e la condurrà al castello della Bestia, dove la sua storia d’amore nascerà lentamente.
I suoi pensieri sono riportati accanto a lei, liberi, nelle varie vignette, e aiutano il lettore a comprenderla, a inquadrare il suo carattere: grazie a queste importantissime parole, ci viene mostrata ancora una volta una Belle che finalmente può esercitare il potenziale che Villeneuve reprime. Ci viene mostrata una persona empatica, gentile, che trova nella Bestia un amico e un confidente e che, finalmente, si apre.
“Per sempre felici e contenti” è già di per sé una storia. Equivale a scegliere, giorno dopo giorno, di essere la persona migliore possibile. La scelta di trasformare la rabbia in passione… di portare cambiamento, non distruzione. Di trovare la bellezza nell’amore e nella comprensione… e di sentirti “a casa”… ovunque tu sia.
(La Storia di Belle, pp. 156-157)
I disegni della storia di Belle hanno quasi sempre toni molto chiari e tratti delicati, che ben rispecchiano la fisionomia di Emma Watson e il carattere della principessa. Le scenografie e i personaggi secondari (i più fedeli, graficamente, al live action) sono disegnati con una precisione capillare, cosa che si può notare non solo passando da una vignetta all’altra, ma anche nella parte centrale del manga, dove sono stati raccolti appunti e bozze dei disegnatori.
Chi avrebbe mai potuto amare una Bestia?
La storia della Bestia comincia con il ritrarre lo stato d’animo del personaggio prima della maledizione della fata: un principe malinconico, infelice, insoddisfatto, che ha tutto ma non sa cosa farsene. Un principe che dà per scontato chi gli resta accanto, prima e dopo la maledizione. La sua vita cambierà quando un ladro giungerà al castello, mangerà il suo cibo e avrà la presunzione di cogliere una rosa.
Anche in questa storia, i pensieri scorrono accanto al personaggio, liberi, nelle vignette, e aiutano il lettore ad avvicinarsi a lui, alla sua psicologia. Il manga ci mostra alcuni dettagli su suo padre, scene che non sono presenti nei film: possiamo leggere le frasi che hanno plasmato il giovane principe, osservare da lontano la violenza psicologica che ha subito. Viene anche mostrato un ritratto di famiglia, dove sua madre ha uno sguardo triste, vuoto, forse per colpa del marito che non l’amava.
Verso la fine della storia, Adam arriva a perdonare suo padre, che probabilmente non era cattivo, ma lo è diventato dopo la perdita della moglie, in preda al dolore. Arriva a perdonare anche se stesso, per essersi dimostrato cieco davanti alla fata e davanti alla vita. Ed è Belle a fargli aprire gli occhi, sia contrastandolo quando si trova in disaccordo con lui, sia cercando di capirlo.
Rispetto alla storia di Belle, i disegni sono più cupi, più scuri, più spigolosi, e le vignette si fanno più onomatopeiche, proprio per sottolineare il carattere sanguigno del personaggio. Le illustrazioni sono in bianco e nero, ma questa seconda edizione, presentando le due storie nello stesso volume, rende il contrasto cromatico ancora più immediato.
Il manga ci mostra un cambiamento “vero più che mai”: i due protagonisti tentano di aprirsi e di far sì che l’altro si apra. Così facendo, senza quasi accorgersene, si migliorano reciprocamente.
Mentre imparavo a tornare uomo, ho capito che… non c’è mai una sola lezione da imparare. Ce ne sono molte. Crescere è un cammino. Non finisce mai. La bellezza non sta in ciò che abbiamo… ma nella capacità di condividere. Forse non ho ancora raggiunto la meta, ma so quale strada prendere. E per una volta, ho capito che… non la percorrerò da solo.
(La Storia della Bestia, pp. 156-159)
I temi
I temi del manga sono gli stessi del classico Disney e del live action; tuttavia quest’opera mette l’accento su alcuni concetti che, quando si analizza il quadro generale, potrebbero sfuggire. La sceneggiatura è la stessa del live action (con i dovuti tagli, ad esempio, sulle canzoni), ma ci sono delle preziose aggiunte che arricchiscono la prospettiva dei due protagonisti.
Il tema che più risalta in questo fumetto è il rapporto tra genitori e figli. Essendo stato plagiato da un padre cattivo e avendo perso la madre troppo presto, la Bestia non è capace di amare e deve imparare a farlo. Al contrario, Belle ha perso la madre in circostanze misteriose e Maurice ha dedicato la sua intera vita a prendersi cura di lei e a proteggerla. Da queste due situazioni opposte, accomunate soltanto dalla perdita, si sviluppa lo stesso concetto: i figli possono – e devono – prendere strade diverse dai genitori. Pur somigliando a loro, possono – e devono – fare scelte diverse, avere vite diverse da chi li ha preceduti. Devono cercare, per quel che è possibile, di capire e imparare dai loro errori. La Bestia imparerà che noi non siamo i nostri genitori, che possiamo agire diversamente da ciò che ci hanno sempre insegnato – nel bene e nel male. Come Adam, anche Belle dovrà perdonare suo padre, capire perché si è sempre rifiutato di raccontarle della peste che ha ucciso sua madre. E nel far pace con il proprio passato, entrambi andranno incontro a un futuro radioso.
Un altro tema molto caro a questo manga è l’emarginazione. Belle e la Bestia scoprono di avere delle affinità proprio perché sono due emarginati, anche se in modi diversi: la Bestia ha contribuito al suo isolamento, rifugiandosi nelle insicurezze e vergognandosi del proprio aspetto. I domestici gli vogliono bene, ma lo temono. Leggendo la paura nei loro occhi, lui si tiene a debita distanza, non mangia con loro e non si confida con nessuno. Belle, invece, è stata isolata dagli altri perché è diversa, perché è istruita, perché pensa con la propria testa. Non trovando nessuno che la capisse, si è gettata a capofitto nella sua passione più grande: i libri. L’entropia causata dall’arrivo di Belle e dallo “scontro” delle loro personalità gioverà a entrambi e offrirà ai protagonisti una visione più completa del loro vissuto.
Dove possiamo trovare il fumetto?
Il manga è acquistabile sul sito della Panini (al prezzo di € 11,61) e su Amazon (al prezzo di € 10,96).