Into the Woods è la versione cinematografica Disney dell’omonimo musical di Broadway del leggendario compositore Stephen Sondheim e del librettista James Lapine. Diretto da Rob Marshall, arriverà nei nostri cinema a partire dal 2 Aprile 2015 (4 mesi dopo gli USA).
La storia si apre con la canzone I wish che introduce alcuni protagonisti delle fiabe: Cenerentola (Anna Kendrick) maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, desidera più di ogni altra cosa al mondo di partecipare al ballo reale; Jack (Daniel Huttlestone) e sua madre (Tracey Ullman) soffrono la fame e vorrebbero che la vecchia mucca Bianchina potesse tornare a dare il latte come un tempo; il Fornaio (James Corden) e sua moglie (Emily Blunt) desiderano avere un figlio e Cappuccetto Rosso (Lilla Crawford) chiede una pagnotta di pane da portare alla sua nonna malata. A questo punto entra in scena la Strega (Meryl Streep) che rivela al giovane fornaio di aver lanciato una maledizione quando lui era solo un bambino. Suo padre (Simon Russell Beale) fu scoperto a rubare dei fagioli magici nell’orto della Strega (sua vicina di casa) e come punizione per aver perso i preziosi fagioli, essa cadde vittima di un terribile maleficio che rese il suo aspetto orrendo. Per vendetta maledì a sua volta la famiglia del fornaio, facendo sì che lui e sua moglie non avrebbero mai potuto avere prole. Per spezzare la maledizione, la Strega ha bisogno di quattro ingredienti fondamentali, tre giorni prima che la luna blu appaia nel cielo (un evento che ricorre solo ogni cento anni): una mucca bianca come il latte, capelli biondi come il grano, un cappuccio rosso come il sangue e una scarpetta pura come l’oro.
E’ così che il fornaio e sua moglie si avventurano nel bosco, intrecciando la loro fiaba a quelle degli altri personaggi. Nel loro cammino incontreranno Cenerentola, in fuga dal Palazzo con due scarpette d’oro; Cappuccetto Rosso, diretta verso la casa della Nonna e inseguita dal Lupo (Johnny Depp); la bella fanciulla Rapunzel (Mackenzie Mauzy), intrappolata dalla Strega in una torre senza porte; e il giovane Jack, in viaggio verso il mercato per vendere la sua amata amica mucca così da placare la sua esasperata madre.
Ognuno di loro ha un desiderio da realizzare, ma sarà quello che desiderano davvero?
Ogni personaggio è pronto a tutto per ottenere ciò che vuole, ma viene travolto dai dispiaceri della vita o dalle opportunità che essa offre. All’inizio della storia pensano solo a sé stessi e questo li conduce al disastro, ma col tempo tutti capiscono che devono lavorare insieme per correggere i propri errori. Bisogna stare attenti a quello che si desidera e riflettere sui propri desideri prima di esprimerli perché è dopo il “E vissero tutti felici e contenti” che la storia cambia.
Into the Woods mescola e racconta le fiabe classiche in modo innovativo e contemporaneo. E’ il viaggio interiore che i protagonisti affrontano, pagando il prezzo delle loro azioni. Il Bosco, in questo caso, simboleggia molte cose: è il luogo in cui si va per inseguire i propri sogni, fronteggiare le proprie paure, perdersi, ritrovarsi, crescere ed imparare ad andare avanti. Fa tutto parte della vita.
“La storia offre una geniale metafora sulla vita e sulla perdita, sul rapporto tra genitori e figli, e si chiede se siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri padri o se possiamo scegliere un’altra via. È una metafora efficace per tutti, giovani e vecchi. Quando si prendono questi elementi e li si arricchisce con sapori fiabeschi, musica e comicità, si ottiene un’esperienza cinematografica meravigliosa e soddisfacente.” afferma il produttore Marc Platt.
Il tutto è avvolto dalla magia delle note e del canto che si alternano abbastanza bene alla narrazione. Splendido il prologo e la prima parte del film, meno la seconda che risulta più pesante e confusionaria. Finale aperto, contraddittorio e un po’ deludente. In italiano le canzoni sono sottotitolate e apprezziamo la buona volontà di mantenere il significato originale della storia, anche se la lettura dei sottotitoli ad un occhio non abituato puo’ turbare la visione. Calibrato bene l’umorismo, specialmente grazie ai Principi. Le fiabe rispecchiano quasi perfettamente quelle dei Fratelli Grimm e di Charles Perrault con un tocco di modernità: geniale Cenerentola che lascia la scarpetta sulla scalinata di proposito, per capire se il Principe la ama davvero.
Il cast stellare ha arricchito il film con magistrali interpretazioni, in particolar modo quella di Meryl Steep (la Strega) nominata agli Oscar come Miglior Attrice non protagonista. Strepitosa Anna Kendrick nel ruolo di Cenerentola ed eccezionali i giovani attori Daniel Huttlestone (Jack) e Lilla Crawford (Cappuccetto Rosso). Peccato per la breve (ma intensa) performance di Johnny Depp (il Lupo) che avremmo voluto vedere di più in questo musical.