Newsies, il Musical Disney di scena in questi giorni, per la prima volta in Italia. Il tema portante è il sogno unito alla forte speranza di poter cambiare il mondo, restando uniti per combattere contro il sistema che non guarda in faccia nessuno!
#CredereInUnSogno, questo l’hashtag che è stato creato per permettere a tutti gli utenti social di parlare del nuovo fenomeno di Broadway, al Barclays Teatro Nazionale di Milano sino al 27 dicembre, riscritto e reinterpretato completamente in italiano.
“Se vuoi cambiare il mondo cambialo.”
Si sa, sin da sempre per gli uomini credere nei propri sogni è stato di vitale importanza, l’obiettivo fondamentale sul quale fondare un’intera esistenza che desse poi quel preciso senso ad ogni cosa, sino ad arrivare al vero e personale senso della vita. E nonostante le varie epoche che vi sono via via susseguite e i cambiamenti che irrimediabilmente hanno portato con sè, i sogni sono rimasti comunque un punto fermo, ancora oggi, nonostante si sogni sempre meno per la paura di lasciarsi andare a causa di crisi e problemi vari che molto spesso vietano persino di provare a farlo. E di sogni ne sa qualcosa Lui, l’ideatore di questa grande compagnia: Walt Disney, colui che ha dato vita a questo Regno, partendo proprio da un sogno e dalla sua grande, appassionata ed infinita voglia di realizzarlo, nonostante fossero in pochi a scommetterci con la parola impossibile pronta da dietro l’angolo a fare capolino da un momento all’altro, costituendo perciò un grande, nobile esempio al grido di: “se puoi sognarlo, puoi farlo“.
Come ogni Storia Disney che si rispetti anche Newsies dunque rappresenta l’importanza di dare vita a ciò che si desidera, ad un cambiamento, a qualunque costo, senza mai smettere di crederci, nonostante guai e sofferenze, attraverso la fratellanza e la solidarietà umana.
Ma in Newsies c’è spazio anche per l’amore, l’amicizia, il divertimento e le lezioni di vita. Con un super cast sia tecnico che artistico “Gli Strilloni“, questa la traduzione letterale del termine, può già vantarsi di avere al suo attivo una serie di candidature e premi, fra qui il Tony Awards, (considerati gli Oscar del teatro), ricevendo ben 8 nominations tra cui quella come miglior musical, vincendone due come: Migliore Colonna Sonora Originale e Migliori Coreografie.
Tratto dall’omonimo film del 1992 di Kenny Ortega, la storia, qui diretta dal regista Federico Bellone con le musiche originali di Alan Menken e la sceneggiatura di Harvey Fierstein, ci riporta in una New York del 1899 basandosi su fatti realmente accaduti.
In quel periodo storico non esistevano ancora le edicole e così per poter vendere i propri giornali, gli editori si affidavano a degli strilloni, ragazzini poco più che adolescenti, orfani e disagiati disposti a comprare delle copie per poi provare a rivenderle ai passanti, rischiando moltissimo, giacché le copie invendute non potevano più restituirle. Un giorno Joseph Pulitzer (Simone Leonardi) uno fra i più quotati editori sulla piazza, stanco del solito ricavato che ritiene alquanto basso, decide di voler provare a guadagnare di più, imponendo una nuova tassa sui giornali a discapito proprio degli Strilloni, incurante della loro già precaria sopravvivenza. Così gli stessi decidono di riunirsi e di allearsi per ribellarsi a questa ingiustizia, iniziando a scioperare per tre giorni in tutto, fondando inoltre un loro sindacato con a capo lui, il carismatico Jack Kelly (Flavio Gismondi) con il sogno di lasciare la Grande Mela per andarsi a rifugiare tra le praterie del Nuovo Messico, che con tenacia e determinazione riuscirà ad imporsi facendosi dapprima ascoltare non cedendo ai ricatti del più forte, ottenendo infine i loro diritti.
“Ci sono ragazzi che amano le grandi città ma si sentono piccoli. Io amo le piccole città ma mi sento grande.”
La loro coraggiosa rivolta scuoterà le coscienze di tutti, anche dei politici che sono a capo della città, arrivando a finire persino in prima pagina, grazie all’articolo scritto da una giovane giornalista alle prime armi: Katherine Plumber (Giulia Fabbri), molto grintosa ed entusiasta, che prenderà molto a cuore le sorti dei poveri Strilloni, incoraggiandoli perfino a non perdere la speranza quando ormai ogni cosa sembrava compromessa! Questa Storia dunque rappresenta quanto sia fondamentale non mollare mai, poiché solo resistendo e lottando si può arrivare in fondo allo scopo e proprio nel momento in cui non ce lo si aspetta più!
“La speranza c’è ancora. Sono stanco di sognare ma è l’unica cosa che posso fare.”
“Gli Strilloni fermano il mondo e lo conquistano“, questo il titolo prescelto sotto gli occhi di tutti che li consacrerà alla gloria, continuando però a rimanere gli umili di sempre. “Punta alle stelle ma tieni i piedi per terra“, questo è il loro motto!
Musiche sublimi, orecchiabili, coreografie ritmate. Grinta e ribellione fanno venire i brividi allo spettatore. Il pubblico numeroso presente in sala ha reagito con applausi lunghi e scroscianti, con delle urla e fischi di approvazione anche durante le esecuzioni! I canti sono stati meravigliosi persino gli acuti, soprattutto dei protagonisti che si dimostrano perciò all’altezza del compito! Stesso discorso anche per la recitazione, con l’intero cast apparso molto credibile, in particolare durante le scene di tensione e ribellione.
“L’unione fa la forza, se si sta insieme ci si potrà fare ascoltare, e fa niente chi non ci sta, l’importante è stare insieme come fratelli.”
Ho apprezzato molto inoltre la scelta in alcune scene di chiamare di tanto in tanto il pubblico ad interagire con il cast, rendendolo così partecipe della rappresentazione.
Bellissime ed eleganti le varie scenografie proposte che rapivano, consentendo di vivere maggiormente l’atmosfera ricreata come se fosse vera.
Regia perfetta, così come anche l’orchestra dal vivo di 11 elementi magnificamente diretta da Andrea Calandrini. Luci e costumi meravigliosi. Insomma tutto questo per dire che Newsies è stato ben confezionato in ogni sua componente e dopo averlo visto non mi stupisce il perché sia stato un enorme successo che si merita tutto quanto, per il grosso lavoro che c’è dietro certo ma soprattutto per il coraggio dimostrato dalla Casa di Topolino a volerlo rimettere in scena, nonostante il flop cinematografico, a dimostrazione di quanto sa rischiare questa Società quando crede fortemente in un progetto e i fatti, come detto, le stanno dando ragione.
Se avete la possibilità di essere a Milano per qualche giorno vi consiglio di andarlo a vedere, vi accorgerete che vi trasporterà così tanto al tal punto d’arrivare a sognare insieme a loro, proprio come è successo a me!